Mentre sulla composizione della farcia pochi dubbi sussistono, è nella realizzazione delle scorze che si incontrano le maggiori difficoltà a calibrare il risultato. Cominciamo dalla ricetta che ho usato sabato scorso e poi vediamo di far chiarezza.
Per le scorze:
400 gr di farina di grano duro (non semola rimacinata, eh!)
75 gr di strutto bianco da pasticceria
40 gr di zucchero
40 ml di marsala
15 gr di cacao amaro in polvere
1 uovo
1 pizzico di sale
(queste dosi sono sufficienti per circa 25 cannoli)
Per la farcia:
1 kg di ricotta di pecora, freschissima, fatta asciugare in frigo per almeno 48 ore
300 gr di zucchero a velo
canditi di cedro e di arancia, a pezzettini
cioccolato fondente, a titolo 72% o similare, a pezzettini
acqua di fior d'arancio, alcune gocce
Per friggere:
circa 1 kg di strutto
Per decorare:
Canditi di arancia
Zucchero a velo
Esecuzione della farcia:
Impastare ricotta e zucchero con la frusta; passare al setaccio e aggiungere i canditi di cedro e/o arancia. Porre in frigo a riposare fino al momento dell'impiego, quando verrà aggiunto anche il cioccolato a pezzettini.
Esecuzione delle scorze:
Impastare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto sufficientemente elastico e duro (come quello della sfoglia per le tagliatelle). Far riposare per mezz'ora e stendere allo spessore di circa 2 mm. Ritagliare dei dischi:
e avvolgerli sui cannelli di latta leggermente unti con strutto, sigillando bene la chiusura con poco albume.
Friggerli in strutto caldissimo (a punto di fumo!) per circa 1 minuto, uno per volta. Vien fuori questo:
Poi si farciscono, poco prima di servirli, e si decorano
Qual'è il problema? che la scorza del cannolo ha da essere croccante e piena di bolle. Di bolle, nelle mie, ce n'erano poche tanto che, a prima vista, qualcuno potrebbe scambiarle per scorze cotte al forno. Non è così!
Bisogna quindi apportare alcune varianti alla ricetta. La prima delle quali consiste nell'abbandonare l'impiego delle uova (che, peraltro, nelle ricette classiche è impiegato in quantità anche molto maggiori...) e limitarsi all'impiego di marsala (meglio ancora vino rosso di consistente acidità) per idratare l'impasto. Si, perché è proprio il vino il responsabile della comparsa delle bolle!
Ora, siccome so che qualcuno ha già provato questa modifica, aspetto di vederla e poi, se ci saranno sufficienti partecipazioni, potremmo iniziare una sperimentazione in Laboratorio. Tenete presente che da qui a Pasqua c'è in giro la miglior ricotta di pecora che possiate trovare durante tutto l'anno!