La ricetta prevede 6 strati di pasta, mentre qui a Palermo gli strati sono solo tre(sono andata in giro per pasticcerie a contarli...), la farcia invece l'ho usata tutta, secondo le dosi indicate e non era troppo carica.
Ho cotto i dischi di pasta in una teglia della misura che mi serviva, foerata con un disco di cartaforno poi l'ho montata in teglia e l'ho estratta solo per la copertura.
In questo modo non ho avuto bisogno di rifilare il bordo, perchè i cerchi erano tutti uguali.
Inoltre non ho bagnato di liquore la pasta, perchè qui non usa.


Non l'ho fotografata intera, perchè sopra era lucida e rifletteva il flash.
Il giudizio è stato entusiastico, anche se rispetto a quella della pasticceria tutti i sapori sono amplificati...un dolce molto intenso per gli amanti del cioccolato estremo.
Devo dire che la ricetta si esegue con facilità, mi aspettavo cose più complicate.
Ho fatto la pasta e la farcitura il giorno prima e l'ho glassata 8 ore prima di servirla.
Unico disastro, durante la scrittina "savoia", il cornetto è esploso tra la "i" e la "a", lasciando uno schizzo di cioccolato: mia cognata si è portata a casa proprio quel pezzo, per far vedere che era una savoia fatta a mano, in suo onore...