Modena e il maiale. Il sapore di un racconto

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Parlare di Modena senza parlare del maiale? Impossibile.  Per una questione di sapore, innanzitutto, ma anche di odore. Chi vive in campagna, soprattutto, conosce bene l’olezzo dovuto alla concimazione – sì, proprio quel tipo di concimazione: letame sparato nei campi, con tutte le conseguenze olfattive del caso – o semplicemente al passaggio di fianco ad una porcilaia.
Per non parlare poi del fatto che a Castelnuovo Rangone è stato eretto il primo monumento al maiale: meritatissimo, oltretutto, visto che sul maiale è nata e si è sviluppata l’economia della zona.

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Nella stessa strada percorsa per anni da maiali ignari diretti verso il macello, ora c’è questa statua: il simbolo di un legame con il porco ancora vivo nella memoria cittadina anche se i maiali non passano più sotto la torre comunale ma sono – ovviamente – allevati lontano dal centro cittadino.

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Insomma, a Modena il maiale non è stato solo allevato e lavorato – e mangiato, ovviamente – ma anche raccontato. Per esempio, attraverso la più famosa cartolina della città, quella della Ghirlandina messa assieme allo zampone e il lambrusco .
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Oggi le pubblicità dei prodotti a base di carne sono molto più sobrie, pulite e, diciamolo, anche più noiose (con le dovute eccezioni: memorabile questa visionaria pubblicità Negroni, con un intero mondo fatto di prosciutto, salame e pancetta). Si tende meno a rappresentare l’animale nella sua interezza, perché potrebbe far sorgere delle domande al bambino che si renderebbe conto di avere nel piatto Peppa Pig, e allo stesso tempo si tiene conto del target animalista, sempre più ampio, a cui l’idea di coltellacci e sangue non va giù. E dunque si preferisce rappresentare il prodotto già finito oppure situazioni in cui viene gustato da coppie o famiglie.

Se come me amate guardare le vecchie pubblicità per riflettere su quanto siamo cambiati noi – e non solo loro – non perdetevi questo post. Un racconto sul linguaggio legato al porco. E Modena.

Per esempio, immaginate la reazione dei vegani davanti ad un manifesto pubblicitario come questo?

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