Buoni pasto: secondo Altroconsumo non è cambiato nulla o quasi
Da un po’ di giorni, girano notizie allarmistiche sull’impossibilità di spendere i buoni pasto per fare la spesa presso negozi o super convenzionati per cui i lavoratori che ne usufruiscono dovranno necessariamente spenderli inaltri tipi di esercizi, come bar o ristoranti.
Prima di entrare del merito della notizia, però, devo fare outing: io sono una di quei lavoratori che usa i buoni per fare la spesa al super. Non mi piace mangiare al bar, infatti, e preferisco portarmi il pranzo da casa. Questo per due motivi: perché mi piace mangiare bene e non mi piace buttare via i miei soldi. E, come sanno tutti quelli che sono abituati a mangiare al bar, gli esercizi commerciali che ti permettono di mangiare bene anche solo con un panino sono davvero pochi. La maggior parte dei bar del centro si è ormai appiattita sull’offerta di primi piatti congelati e scaldati al microonde. Terribile, e terribilimente caro: per rovinarsi un pranzo così non bastano certo i sette euro di un buono pasto (e stiamo parlando di uno dei valori più alti).
Per cui, non avendo una mensa in ufficio, come molti miei colleghi mi preparo il pranzo a casa e lo sistemo in uno scaldavivande elettrico.
La domanda che rivolgo quindi a tutti coloro – e sono tanti – che sostengono che questo divieto sia giusto é: dove dovrei comprare gli ingredienti del mio pranzo se non in negozio, al super o al mercato? Sulla base di quale giustizia io dovrei essere costretta a mangiare male spendendo il triplo di quello che spendo con questo tipo di organizzazione?
Per cui, ho cercato di capirne di più. E, come spesso accade, mi è venuto in aiuto ALTROCONSUMO.
Questo, quanto riportato. Per gli approfondimenti vi rimando al sito della rivista.
Posso fare la spesa con i buoni pasto?
Sì, lo puoi fare. Una delle notizie che si è diffusa in questi giorni è che con i ticket elettronici non sarà più possibile pagare la spesa al supermercato o la cena in pizzeria. Non è vero: in realtà i buoni elettronici hanno gli stessi limiti di quelli cartacei. In questo senso la normativa non è cambiata come invece alcune notizie degli ultimi giorni hanno fatto credere.
Ci saranno, secondo Altroconsumo degli svantaggi legati alla bassa accettazione delle card al momento negli esercizi commerciali in Italia. Se guardiamo alla Ticket restaurant smart la diffusione è di appena il 23% degli esercizi convenzionati che accettano i buoni cartacei. E questo è il vero problema. Per il resto non cambia nulla: le regole di utilizzo sono identiche a quelle previste per i buoni cartacei.
Se hai bisogno di aiuto con questa ricetta, oppure semplicemente hai voglia di pararne con altri in un ambiente piacevole e privo di polemiche, ti aspettiamo nel gruppo FB Gennarino 2.0
Il problema è un altro:
anche per i buoni cartacei c’è il divieto di cumularli, solo che essendo cartacei non esiste un vero e proprio controllo sulla data di utilizzo.
Altroconsumo, e l’articolo su Gennarino, dicono una verità, non cambia nulla e le regole di utilizzo sono le stesse per entrambi i tipi di buono, cioè “non cumulabili” (è scritto su ogni buono cartaceo pure).
Il problema è che con la card elettronica, se viene letta da un “pos” dell’emettitore, allora lì sì che è possibile controllare se li sto cumulando… e addio spesa tutta in una volta cumulando i buoni.
Senza parlare del fatto che ha polte potrebbe non essere possibile utilizzare il buono giornaliero, per mancanza di esercenti convenzionati in zona oppure per impossibilità varie…
In questo caso che succede, si perdono?
infatti il vero problema io credo sia questo, per noi consumatori. Qua dove vivo io già non si cumulano – mi è stato spiegato che gli esercenti pagano commissioni pesanti che rendono gravoso il cumulo – ma la mancanza di lettori potrebbe essere un problema. Io, credo che verranno pensate delle eccezioni, per cui alla fine davvero nulla cambierà. Ma è una sensazione mia. Vedremo. 🙂