Come si prepara e come si usa l’aglio vestito

Io, non lo conoscevo: poi me lo insegnò Marco Gatti. E da allora non l’ho più abbandonato.

Aglio vestito

Per molti soffritti e in tutte le preparazioni di carni rosse al forno vale la pena di usare spicchi d’aglio interi, senza toglierne la buccia. In questo modo l’aroma passa ai grassi di cottura senza però appesantirli affatto. L’aroma che ne risulta e’ più rotondo e pieno, ma molto meno pungente al tempo stesso.

Ovvio che, usando questo metodo, di aglio ne va messo molto di più: dove ne mettereste uno spicchio o due
“nudi” (e magari anche fatti in quattro pezzetti), bisogna metterne una dozzina, “vestiti” e ovviamente interi.

Provate, per esempio, a fare delle braciole d’agnello soffriggendo prima in abbondante burro una dozzina di spicchi d’aglio “vestiti”: con una spolverata di timo il risultato e’ sublime.

Cotto in questa maniera, l’aglio “vestito” perde ogni pesantezza. Un modo per verificarlo – che caldissimamente vi consiglio – e’ di sgusciare gli spicchi una volta cotti e schiacciare con una forchetta la polpa interna
ridotta ormai a poltiglia. Provate poi a spalmarla su dei crostini, come accompagnamento alle carni, e vedrete che anche chi con l’aglio è schizzinoso anzichenò  si leccherò le dita fino al gomito.



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