Lei disse: Ciao. Abbi cura di te.
Lui la guardo' andare, dissolversi come un sogno. Aveva nel cuore le parole
per fermarla, ma non le pronuncio'. Rimase li', ad osservare uno spazio vuoto
che rimaneva nell'aria, dove prima c'erano i suoi occhi, il suo profumo, i suoi
capelli. I suoi capelli. Respiro' a fondo, raccolse quello che restava dei suoi
soldini gettati a terra, si volse e si avvio' anche lui verso il mattino che iniziava.
Sarebbe stata una giornata di pallido sole. Decise di andare a vedere il fiume
che scorreva.
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UOVO AL TEGAMINO
specchiarsi nei propri occhi
La difficolta' sta nelle piccole cose. Quelle che all'apparenza sembrano facili,
alla portata di tutti. Facili come il ricordare, facili come trovare le parole per
fermare qualcuno che si ama.
Ungiamo un tegamino di diametro doppio rispetto a quello dell'uovo con del burro
chiarificato. Con la cura riservata alle cose piu' fragili mettiamo un uovo dentro
ogni tegamino, salando solo l'albume, preservando il tuorlo. Pepe bianco.
Facciamo cuocere in forno, a calore dolce come una compagna di vita, finche'
il bianco rappreso velera' il rosso ispessito come uno specchio. Nel quale osservare
da vicino la solitudine che ci e' propria, guardando nel fondo delle nostre pupille.
E' il cibo delle differenze che si uniscono e trovano insieme la forza per esistere, a
dispetto della fragilita' apparente.
aldo
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