Venerdì gnocolar!!!

[Don Quijote]

A verona si festeggia quest'oggi IL VENERDI' GNOCOLAR! Venerdì di carnevale che impone ad ogni veronese che si rispetti di ammazzarsi abbuffandosi di gnochi (rigorosamente di patate) e de fritole. Sempre oggi si va poi a smaltire per le strade di Verona col passaggio dei carri e delle maschere comandate dal forchettone gnoccato del papà del gnocco!!! Ora un pò di storia... appena io e la cucina ci ripigliamo vi racconto di quali profumi e con quali leccornie si sono dilettati i nostri palati !!!

LA STORIA DEL BACANAL DEL GNOCCO (da http://www.larenadomila.it/bacanal.htm)
L'origine del Carnevale di Verona si perde nella notte dei tempi e si riallaccia forse per analogia in alcuni elementi costitutivi del Baccanale ad antichissimi riti pagani e al ciclo di Demetra, dea greca delle messi e della fertilità che i Romani identificavano con Cerere, antica divinità italica dell'agricoltura. Nella sua "Istoria di Verona" il Dalla Corte narra che, in conseguenza delle disastrose inondazioni dell'Adige - fra il 1520 e il 1531 - e a causa delle devastazioni dei Lanzichenecchi tedeschi durante la guerra tra Carlo V e Francesco I in Lombardia, nella città di Verona imperversava una terribile carestia. Avendo in tale circostanza i "pistori" cresciuto il loro calmiere e non volendo far pane ne vendere quello già pronto alla popolazione affamata, il 18 giugno 1531 una folla furiosa a S. Zeno corse tumultuosamente in piazza e assalì i fornai, accontentandosi peraltro di far bottino del pane e del grano.Il pericolo della rivolta fu scongiurato con la tempestiva nomina di alcuni cittadini, che a loro spese provvidero al vettovagliamento degli abitanti più poveri della contrada di S. Zeno. La tradizione ritiene che fra gli eletti della benemerita commissione vi fosse anche il Da Vico, indicato come "istitutore o restauratore" del "Baccanale del Gnocco", avendo egli per sua iniziativa fatto distribuire gratuitamente ai Sanzenati pane, vino, burro, farina e formaggio nell'ultimo venerdì di Carnevale. Per tutta la durata del dominio di Venezia fino al 1791, la "Festa del Gnocco" fu sostenuta dal pubblico Erario; la ventata della Rivoluzione Francese non riuscirà a cancellare la tradizionale manifestazione carnevalesca. Dopo la spaventosa parentesi dell'ultimo conflitto mondiale, finalmente, nel 1949 la storia cittadina registra la sua rinascita secondo le secolari tradizioni; la carica vitalizia ed ereditaria del re del nostro carnevale, il Papà del Gnocco, è stata trasformata in elettiva, mediante i suffragi dei capi famiglia residenti o nati nel rione di S. Zeno (al giorno d'oggi esteso alla città), e ciò in ottemperanza ai nuovi tempi di democrazia popolare. Ai nostri giorni il "Baccanale del Gnocco" di S. Zeno puntualmente ritorna, degno degli antichi fasti, nel pittoresco quadro del Carnevale benefico veronese, che via via si arricchisce di sempre nuove manifestazioni. Ma il fulcro della tradizionale festa popolare di Verona resta pur sempre quello del "Venerdì Gnoccolar", con l'obbligo non soltanto di assistere al Baccanale, ma anche con il puntiglioso e squisito impegno, per ogni buona famiglia veronese che si rispetti, d'imbandire la tavola con uno solo ma colmo piatto di gnocchi fumanti.

[TeresaDeMasi]

Bello, non ne sapevo niente... grazie!

/e sposto in tradizioni, che mi pare il posto piuì adatto...;)

[Don Quijote]

Eccomi dunque...
vi mostro in due scatti fatti al volo nel parapiglia dei preparativi per la grande abbuffata!!!

Per completezza ecco le ricette:

GNOCHI de PATATE: meti a boir un bel pignaton de acqua freda con reto dele bele patate giale sensa buti e 'n pugneto de sal.Che le vaga par n'oreta e mesa ma sta atento che no le vaga in mosa. Schisale cavandoghe la scorsa e sonteghe sal en bisogno. Speta sinque minuti che se no te te broe... pò impasta co du eti de farina par ogni chilo de patate e fa dei bei bigoli longhi. Taja co un cortel i gnochi che i sia grandi quasi come na nosa. Adeso, anca se te te stufe, te ghè da farghe i segneti co l'aseta aposta o, se no te ghe lè miga, co la gratarola del formajo. Cosi un piato de gnochi par omo e consà col sugo bon, nanina de buro e tanto formajo grana.

SUGO BON: meti su el sugo co en poco de seola e un par de carote taiè a tochetini. Sonta la conserva che t'è meso via st'istà dei pomodori del to orto e fa boir par almanco do ore. Sonta sal e pear.

GALANI: Fa un bel montesel co un poca de farina. Meteghe rento n'ovo co un goto de vin bianco un poco de sal,un par de cuciari de sucaro e na scianta de buro bon. Sonteghe anca qualcosa par cavarghe el freschin: limon opure vaniglia se te si sior. Impasta ben co la farina che el se ciama e tira co la mescola pessè fin che te pol. Frisi rento la teja de fero bela larga con du diei de strutto de boio. Sucara ben e... MAGNA DE GUSTO

Mi scuseranno lor signori per la licenza poetica ma se mi spostate in tradizioni sono ispirato...
Disposto a traduzioni (non a pagamento) su richiesta...

[Dony]

Grazie per la bella rivisitazione storica, le nostre province sono confinanti eppure non la conoscevo.
Per la ricetta dei galani, potresti mettere qualche peso degli ingredienti?

[Don Quijote]

grazie!
Posso impegnarmi ma non ho grandi riferimenti in realtà. La farina è proprio q.b, per il resto: un uovo, un bicchiere di vino, diciamo sui 30 gr di burro e tre cucchiai di zucchero ( ma va molto a gusto) per finire un pizzico di sale.

[Dony]

Non mi resta che provarci

[Don Quijote]

mi sa proprio... fame saver però!

[TeresaDeMasi]

[Don Quijote]

[TeresaDeMasi]

[martaa]

Ciao!
Anch'io li ho fatti per accontentare l'un quarto della famiglia che vive dalle tue parti, ma la maggioranza veneziana ha chiesto quelli alla ricotta

gnocchi.jpg (75.25 KiB) Osservato 14049 volte

Be' ho una domanda per voi veronesi doc. Qualche anno a San Zeno ho mangiato degli gnocchi che avevano un sugo simil carbonara....sapreste darmi qualche indicazione sulla ricetta
Grazie in anticipo

[Don Quijote]

[martaa]

[Don Quijote]

Pastisada de caval= esercizi a casa per la capa
Se scomensia col metar a bagno la carne de caval taià a tocheti rento na bela terina de valpolicela bon. Se ghe mete anca un par de carote, na costa de sedano e un par de ciodi de garofano (mia massa parchè no ghemo mia da far el brulè).
El giorno che ven te mete su un par de seole a rostir col buro e un poco de oio. te ghe sonte le carote el sedano e la carne ben sugà.
Adesso te fen nar un poco, pò te ghe sonti sal pear aloro nosa moscata e un poco del vin che tè vansà. Fa boir pian pianelo par almanco tre ore sontandoghe brodo bon.
Par mi adesso la sarea bona co na fetina de polenta brustolà.. sennò te spache i tochetini col piron e te ven fora un bel ragù.

Cara marta, ti consiglio di non sacrificare un pomeriggio per una buona pastisada al solo fine di condirvi gli gnocchi.
Lavora sulla consistenza perfetta della pasta, per il condimento ti consiglio di preparare un sugo leggero e dolce con alternativi gustose: gorgonzola, burro e salvia e se ti stuzzica la pastisada le sensazioni sono simili a quelle di un ragù di brasato (ottimo modo per finire il brasato avanzato, via di coltello, poco pomodoro, cipolla e via..)

Mi perdonerai la ricetta in forma dialettale, se ci son problemi fai un.. nitrito

[tuCoque]