Qualche idea per il cavolo nero
Inviato: 26/10/2004, 16:58
Visto che qualcuno aveva chiesto qualche ricetta col cavolo nero e che nessuno ha risposto, mi intrufolo anche io a dire la mia…
La ricetta più semplice, che a me piace moltissimo, è una velocissima zuppa, da fare se si ha a disposizione del pane di tipo toscano (bianco o integrale, di solito per altre zuppe uso quello bianco, ma col sapore spiccato del cavolo nero quello integrale secondo me è più indicato) e dell’olio buono. So che è come dare la ricetta dell’acqua calda, quindi portate pazienza, magari qualcuno non ci ha ancora pensato: si lessa il cavolo in acqua salata, quando è cotto si bagnano delle fette di pane tostato e strusciato con l’aglio con l’acqua di cottura e si adagiano sopra le foglie di cavolo, infine olio abbondante di crudo e pepe macinato al momento. In questo modo è ottimo anche il cavolfiore, lessato a cimette insieme alle foglie verdi più tenere tagliate a pezzi grossolani.
Altro uso tipico è con le braciole di maiale (io di solito uso fette di scamerita magra, che ha pur sempre la sua dose di grasso, usare tagli troppo magri e compatti secondo me non conviene, la carne cuoce troppo, diventa dura e non prende sapore). Si fanno rosolare nell’olio le braciole condite con pepe, aglio e finocchio selvatico (quasi introvabile, in alternativa usare i semi di finocchio che si trovano comunemente), si sala e a rosolatura ultimata si bagna, se piace, col vino ROSSO. Si fa restringere un po’ e si tolgono le braciole, si mette il cavolo sbollentato e tagliato a pezzi, si lascia insaporire qualche minuto, passato questo tempo si rimettono anche le braciole e dopo una decina di minuti, (nel frattempo si è aggiustato di sale) è pronto.
Una variante consiste nell’omettere il vino e aggiungere un cucchiaio di concentrato di pomodoro, stesso procedimento, o nell’usare costine di maiale invece delle braciole.
Per chi non ha problemi di linea o colesterolo è superlativo come accompagnamento dei fegatelli, saltato in padella, dopo la canonica sbollentatura, con qualche cucchiaio di lardo prelevato dal tegame dei fegatelli stessi (quindi già abbondantemente insaporito dal pepe e dal finocchio selvatico).
Altra ricetta, la ricetta dai mille nomi e versioni, non ho controllato bene ma sarà probabilmente già passata di qua, chiamatela zuppa di magro, zuppa di fagioli e cavolo nero, basta non chiamarla minestrone, perché si offenderebbe, è molto di più..; qui a Fucecchio, qualsiasi variante stagionale se ne faccia, si chiama semplicemente zuppa di pane (dato che di solito è sempre questa la sua fine). Ovviamente ognuno qui ha la sua ricetta personale, ma c’è da dire che quando si può fare (in inverno) col cavolo nero appena colto, è insuperabile. La ricetta la posto a parte, perché è lunghetta (fosse solo per gli ingredienti…), così se non interessa la potete saltare a piè pari.
Scusate, ma sono sempre un po' prolissa
La ricetta più semplice, che a me piace moltissimo, è una velocissima zuppa, da fare se si ha a disposizione del pane di tipo toscano (bianco o integrale, di solito per altre zuppe uso quello bianco, ma col sapore spiccato del cavolo nero quello integrale secondo me è più indicato) e dell’olio buono. So che è come dare la ricetta dell’acqua calda, quindi portate pazienza, magari qualcuno non ci ha ancora pensato: si lessa il cavolo in acqua salata, quando è cotto si bagnano delle fette di pane tostato e strusciato con l’aglio con l’acqua di cottura e si adagiano sopra le foglie di cavolo, infine olio abbondante di crudo e pepe macinato al momento. In questo modo è ottimo anche il cavolfiore, lessato a cimette insieme alle foglie verdi più tenere tagliate a pezzi grossolani.
Altro uso tipico è con le braciole di maiale (io di solito uso fette di scamerita magra, che ha pur sempre la sua dose di grasso, usare tagli troppo magri e compatti secondo me non conviene, la carne cuoce troppo, diventa dura e non prende sapore). Si fanno rosolare nell’olio le braciole condite con pepe, aglio e finocchio selvatico (quasi introvabile, in alternativa usare i semi di finocchio che si trovano comunemente), si sala e a rosolatura ultimata si bagna, se piace, col vino ROSSO. Si fa restringere un po’ e si tolgono le braciole, si mette il cavolo sbollentato e tagliato a pezzi, si lascia insaporire qualche minuto, passato questo tempo si rimettono anche le braciole e dopo una decina di minuti, (nel frattempo si è aggiustato di sale) è pronto.
Una variante consiste nell’omettere il vino e aggiungere un cucchiaio di concentrato di pomodoro, stesso procedimento, o nell’usare costine di maiale invece delle braciole.
Per chi non ha problemi di linea o colesterolo è superlativo come accompagnamento dei fegatelli, saltato in padella, dopo la canonica sbollentatura, con qualche cucchiaio di lardo prelevato dal tegame dei fegatelli stessi (quindi già abbondantemente insaporito dal pepe e dal finocchio selvatico).
Altra ricetta, la ricetta dai mille nomi e versioni, non ho controllato bene ma sarà probabilmente già passata di qua, chiamatela zuppa di magro, zuppa di fagioli e cavolo nero, basta non chiamarla minestrone, perché si offenderebbe, è molto di più..; qui a Fucecchio, qualsiasi variante stagionale se ne faccia, si chiama semplicemente zuppa di pane (dato che di solito è sempre questa la sua fine). Ovviamente ognuno qui ha la sua ricetta personale, ma c’è da dire che quando si può fare (in inverno) col cavolo nero appena colto, è insuperabile. La ricetta la posto a parte, perché è lunghetta (fosse solo per gli ingredienti…), così se non interessa la potete saltare a piè pari.
Scusate, ma sono sempre un po' prolissa