gennarino.org

Mi ha fatta ridere questo articolo.
Io poi, che detesto le formalità leccate e i pinguini, e sono terrorizzata dai camerieri che ti riempiono il bicchiere...

grazie, miss, mi son fatta due risate!
quando arrivano con la carta dei vini e scoprono che io non bevo perchè non posso, mentre alvise non beve perchè non gli piace il vino mentre mangia (beffa delle beffe, visto che suo padre lo vende...) e ordiniamo solo acqua, raccolgono i bicchieri e se ne vanno guardandoci con l'aria di chi pensa "ma guarda sti barbari..."

son d'accordo, odio i ristoranti "di lusso", i camerieri fermi come cariatidi alle tue spalle, gli agguati col collo della bottiglia che entra nel tuo campo visivo a tradimento, non appena vuoti il bicchiere, i nomi criptici dei piatti che, se chiedi lumi, ti vengono spiegati col tono di chi pensa"...si, ma tanto non capisci...".
E soprattutto odio il clima da chiesa, che quasi ti scusi di essere entrato lì e l'arietta di sottile e sprezzante degnazione del personale...ma io son da...taverna

beh, se queste cose le dici tu, tendo a fidarmi...ti ho sempre immaginato come una persona spontanea, con cui potrei andare d'accordo...però, visto che sono proletaria inside, continuo ad andare nelle taverne e nelle trattorie...anche perchè c'è poca alternativa
confesso anche che mangiare al ristorante mi piace sempre meno...raramente resto pienamente soddisfatta e mi arrabbio

Posso dire che sono completamente d'accordo con SteO? E poi, io adoro essere servita e riverita, ecccheccavolo,
Comunque anche la mia esperienza è completamente diversa da quella del giornalista (a me non è mai capitato di confondere un altro cliente con un cameriere e, per un giornalista enogastronomico, lo trovo un errore madornale). Nei ristoranti più o meno stellati che ho avuto la possibilità di frequentare, sono sempre stata trattata con gentilezza e mai con freddezza o superiorità, come invece fa intendere l'articolo. Il massimo mi è capitato da Arzak, a San Sebastian. Ero da sola e mi hanno letteralmente coccolata. Elena, la figlia di Arzak, che sta piano piano sostituendo il padre, è venuta personalmente tre volte al mio tavolo. Le ho fatto diverse domande e mi ha sempre risposto con gentilezza. Francamente, non sono per niente d'accordo col Sig. Visintin

Eddai, ma è patente che il signor Visintin (che io poi non so neanche chi sia)voleva far dell'ironia, anche piuttosto leggera.
Proprio non so come si possa prenderlo sul serio, come un attacco frontale a tutti i ristoranti di lusso - posto che sarebbe legittimo pure quello, non son mica templi sacri.
Io se non vedo un po' di ridicolo nelle cose non so campare, ma capisco che non per tutti debba essere così, però consideriamo che striscia ha fatto una cosa veramente infame, secondo me devono esserci stati motivi personali, non riesco ad apparentare striscia e l'articolo.
Poi io sono un po' come Anita e non amo certe cose, per me il cameriere che mi riempie il bicchiere rimane uno spione che mi fa sentire incatenata, ma ognuno andrà pure dove preferisce. Però credo davvero che non si tratti affatto di dichiararsi contrari al grande ristorante, quanto di opporre un po' di ironia a certe maniere che risultano, a molti, un po' pompose. Ma non è neanche detto che tutti i ristoranti di lusso debbano essere così, quindi ovvio che se Ste0 o Alessia si son trovati bene in alcuni posti ne conservino un buon ricordo. Ma non vuol dire che tutti i ristoranti siano uguali, ce ne saranno di più sobri e di più pompier.

Io frequento con piacere sia le taverne dove ti puo' capitare di dover sedere al tavolo con sconosciuti, che locali blasonati e raffinati con la stessa semplice filosofia e serenità ovvero quella di rispettare le "regole" della casa e di pretendere quanto incluso implicitamente nell'offerta e nel prezzo. Generalmente tutto fila liscio soprattutto nei due estremi di tipologia, casomai la delusione arriva nei ristoranti "via di mezzo" dove ti aspetti un certo genere di servizio ma ne ricevi uno non all'altezza della situazione e/o del prezzo.
Comunque spesso a stonare di più è il cliente del tavolo accanto piuttosto che il personale di servizio, detesto allo stesso modo chi pretende riguardi particolari in locali "alla buona" che chi, incurante dell'atmosfera e dell'aspettativa di una sala, si comporta come al bar sport durante una finale di coppa campioni.
Con l'autore del servizio non andrei mai a cena.