l'idea che ho, magari sbagliata, e' che certe pratiche esistano e continuino per colpa del consumatore - molto più' semplice non starci a pensar su più' di tanto mentre ti tagli un'altra fetta di caciotta, chi li vede e chi li sente gli allevamenti e i mattatoi? Il consumatore pero' può' fare molta pressione su queste cose, pero' non vedo grande via d'uscita all'essere disposti pagare di più', perché' così' come se paghi un paio di jeans 5 euro capace che sono stati fatti con il lavoro di un bambino tenuto in semischiavitu', stessa cosa succede nel settore alimentare, dove gli "schiavi" manco si possono incazzare - quindi e' molto bene che queste cose si sappiano, che chi beve latte e mangia formaggio (io!) sappia bene che cosa succede ai vitellini, e alle mucche quando gli viene la mastite, e come vengono macellate, e via dicendo.
In questo senso, almeno qui, il cibo biologico (organic) prodotto in loco segue criteri più' stringenti, e ci sono anche produttori che se ne fregano del marchio organico pero' praticano livelli di welfare per gli animali mollo alti: e proprio a proposito della separazione dei vitellini ci sono fattorie dove appunto il vitello non viene separato dalla mucca da latte (vedi ). Ovvio che la separazione dei vitelli e' solo uno degli aspetti: quanto spazio abbiano queste povere mucche, cosa mangiano (non dimentichiamoci la mucca pazza), come vengono trasportate, le condizioni delle stalle, l'assistenza durante il parto e così' via, sono tutte cose che fatte per bene costano.
Rispetto molto la posizione vegana - per me, non sono capace di seguirla, e il mio compromesso e' di mangiare meno e/o spendere di più'. Poi ovvio che ci sono tante situazioni diverse, e che non sia possibile per tutti, e non voglio minimamente giudicare nessuno, pero' insomma un pensierino sul problema etico dietro a tutti gli alimenti di origine animale che ci sbafiamo varrebbe la pena farselo tutti.
Stasera i links!Statistiche: Inviato da salutistagolosa — 17/07/2015, 15:44
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