Stanco della scelta tra lavare piatti e inquinare?
IL CIAMBELLONE DELLA NONNA
(di Suarez)


La ciambella della foto è stata preparata da PMF

...allora il ciambellone è in forno e sta cuocendo, ricetta di nonna Nella, niente di scritto, tutto a memoria: circa mezzo chilo di farina, 10 cucchiai di zucchero, la scorza di un limone grattugiata, 4 uova, mezzo bicchiere di olio d'oliva (al posto del burro e del resto nonna aveva appreso la ricetta alle scuole professionali negli anni 20 in una parte d'italia - la ciociaria, anagni - dove non era conosciuto il burro all'epoca), 2 bicchieri di latte, un pizzico di sale, eppoi mescolare mescolare, possibilmente con la mano.

Da piccolo ero capace di stare ore e ore a guardarla cucinare, stendere la sfoglia delle fettuccine, lavorare l'abbacchio "brodettato", ma non c'era verso, la preparazione del ciambellone era il momneto della settimana preferito, osservarla stringere e chiudere l'impasto, denso e morbido, vederla sollevare la mano e controlare la densità verificando se scriveva sulla superficie, sciogliere i piccoli grumi della farina e dello zucchero con le dita, ogni tanto infilare un mio dito nell'insalatiera e rubarle un poco di quella prelibatezza (tanto poi lo sapevo che mi avrebbe lasciato l'insalatiera da ripulire).

D'inverno poi vi aggiungeva un po' di cacao in polvere (a volte, a lei non piaceva) per farlo striato, eppoi quando l'impasto iniziava a fare le bollicine la dose di lievito (rigorosamente bertolini che il pane degl'angeli secondo lei non era altrettanto buono) sciolta con un poco di latte in un bicchierino da caffè e versata nell'insalatiera rapidamente amalgamata con il resto eppoi dentro la teglia ed in forno.

Ogni anno di questi tempi preparo il ciambellone con la sua ricetta, cioè lo preparo abbastanza spesso, ma sicuramente in questi giorni. Nonna Nella morirà tra due giorni, esattamente il 12 dicembre 1998 (era nata per la cronaca il 22 dicembre del 1912), alle 10 e 30 di mattina. l'8 dicembre ero appena rientrato da Venezia con Sandra, erano le cinque del pomeriggio, i miei genitori stavano andando a trovarla, lei chiamo per sapere se erano già usciti, aveva bisogno della "dose" (il lievito) voleva farmi un ciambellone, lei l'aveva finita, io non vedevo l'ora di ficcarmi nella doccia e mettermi poi a letto a finire di leggere il libro che avevo iniziato in treno.

Niente di particolare avvenne poi, io riattaccai il telefono ed andai a vivacchiare i miei scampoli di pomeriggio, nonna pensò bene di dare una passata di aspirapolvere, staccando la spina del quale, cadde all'indietro e si ruppe il femore, mia madre la trovo per terra tremante di dolore (ed a volte mi sono chiesto se magari avessi assecondato la sua voglia di chiacchiere se tutto ciò non sarebbe accaduto lo stesso) la corsa in ospedale, il verdetto del medico + che diagnosi, e l'attesa, fino alla mattina del 12.

Hai voglia di un regalo davvero splendente?


Tornato a casa dal funerale non trovai di meglio che mettermi cucinare (a me aiuta a rilassarmi, a lasciare fuori le tensioni e le tristezze), e visto che il frigo era vuoto salvo che per le uova ed il limone provai a fare il suo ciambellone ricostruendo con la mente e la memoria ogni passaggio, ogni quantità. Venne quasi perfetto, non all'altezza dell'originale, ma il sapore non era importante, l'importante era che la sentivo vicina a me mentre preparavo il tutto, come la sento vicina ogni volta che lo preparo da allora, è come se il suo amore la sua sapienza la sua pazienza fluissero attraverso le mie mani che impastano, e ed insaporiscano ulteriormente il dolce.

Oggi cmq siamo andati a trovarla, c'eravamo tutti, io e Sandra, mio padre e mia madre, gli altri figli e nipoti, le sorelle e perfino Roberto, figlio di una vecchia amica di mia nonna, eterno vicino di casa, (prima da giovane di mia nonna e la madre erano amiche fraterne stesso pianrottolo, poi cresciuto comprò casa nello stesso caseggiato di mia madre), eravamo 20 persone, una bella scampagnata, lei le adorava le scampagnate in comitiva.

Sulla strada per Anagni a farmi compagnia, Bob Dylan e la Rolling Thunder Revue dal vivo nel '75 discone live (anche se preferisco alcuni bootleg del periodo, tipo quello registrato al madison square garden di new york, concerto per la raccolta di fondi per aiutare la causa di rubin "hurricane" carter, o quello di fort worth texas) discone in assoluto, tra le mie performance preferite quella di lonesome death of hattie carrol con una chitarra lancinante e straziante tonight i'll be staying here with you, it ain't me babe, hurricane, sara, it'as all over now baby blue, just like a woman, ma alla fine il collage pur di belle performance mi infastidisce, i dischi live li amo solo se riprendono un'esibizione nella sua interezza, questo no e la cosa a lungo andare non mi sconquinfera affatto. (per voto gli darei 8 meno ma fosse stato un'unico concerto, e non avesse omesso la this land is your land a due voci con la baez che spesso illuminave le esibizioni di quel periodo gli avrei dato 10).

Sulla via del ritorno guida Sandra che io sono troppo pieno per la mangiata rituale (la descrizione del pranzo ad un'altro post) ed io per rilassarmi metto su i Tiromancino di "In Continuo Movimento". Ebbene si lo ammetto ho ceduto, e la cosa farà forse felice roger, ma lo trovo un bel disco, in perfetto equilibrio tra la melodia mogolbattistiana, ed i suoni radiohead di the bends (quelli che preferisco, o che sto iniziando a preferire, per inciso di radiohead). Federico Zampaglione lo ricordo 8/10 anni fa in concerto al Palladium (erano i tempi per loro di alone alieno) con una performance tanto interessante quanto scialbo era il loro parto discografico. Oggi lo trovo come una delle + belle promesse realizzate della musica pop d'autore italiana. e per me è importante è solo una delle belle melodie che questo disco contiene (voto tra 7,5 ed 8).

Mentre Sandra guida, ed io ascolto mi accorgo che in finale Dylan ed i Tiromancino qualcosa in comune l'hanno (oltre alle mie orecchie), a chi lo scopre masterizzo due cd a scelta dalla ma collezione.

Stasera mentre cucino e scrivo ascolto Yann Tiersen, anche lui live, a Parigi alla città della musica, con una performance calda e stimolante, via Sandra che se ne è innamorata per prima ho imparato ad apprezzare l'arte di questo compositore, il suo gusto per le melodie folk, vestite di suoni acustici ed intrecci dei + vari strumenti, la capacità di giocare con le pianole giocattolo ben al di là del semplice disfattismo di un pascal comelade. Grande musica, musica di sentimenti, musica che parla al cuore e al cervello, oltre che alle orecchie. Bello il cameo vocale di Lisa Germano. Per tutti i momenti della giornata. Voto 8


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Suarez



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