Sergio, concordo.
Ho una mia teoria sulla "percezione" dei lavori: alcuni di essi, specialmente quelli che riguardano il "prendersi cura" direttamente(cibare, insegnare, assistere), sono considerati più adatti alle donne...se vi si impegnano anche gli uomini, allora devono diventare "esclusivi", desiderabili e prestigiosi.
Sarà un caso che, nella scuola, la maggioranza degli insegnanti sono donne?
Nelle scuole dell'infanzia ed elementari quasi la totalità sono donne, dalle medie alle superiori si affaccia qualche uomo in più e quasi sempre hanno un doppio lavoro, da architetti, commercialisti, allenatori e simili.
L'idea è quella che, per un uomo, lavorare a scuola sia un po' da sfigati(alcuni dei miei colleghi, quando rispondono al telefonino dalla scuola dicono "sono in ufficio"

)...ma se si accendessero i riflettori anche lì, ecco che arriverebbero in massa...
All'università il rapporto si capovolge, vero che ci sono tante professoresse, ma la maggior parte dei presidi di facoltà e dei rettori(magnifici e non) sono uomini
Anche il lavoro di cucina, inizialmente era specialità delle donne, poi sono arrivati gli uomini e ne hanno fatto un lucroso affare extradomestico, tendendo a emarginare le donne, che però sono numerose in luoghi meno prestigiosi, come le mense e le trattorie.
Quindi gli uomini non si mettono a lavorare come noi donne, "insieme" a noi, sullo stesso piano, ma - se sono costretti a fare un lavoro tradizionalmente "femminile" - se ne impadroniscono in esclusiva e ci fanno un recinto intorno.
E noi, perchè non reagiamo, visto che "...siamo tante, siam più della metà..."?
Perchè abbiamo cose impegnative da fare, tipo i bambini e anche perchè abbiamo una linea di pensiero diversa, più complicata e ricca di punti di vista e dubbi empatici, che mal si accorda all'imprenditoria tout court
Del resto è successo così anche per i parti: quando si facevano in casa, come un normale atto fisiologico, erano appannaggio delle donne, quando si sono "medicalizzati", se ne sono impadroniti gli uomini...
...a questo "signore" nessuno ha mai detto che ci sono donne nelle Forze Armate, tra i manovali delle Ferrovie, perfino nelle imprese di costruzioni, tutti ambiti nei quali si richiede un impegno fisico e una resistenza certamente superiore a quella necessaria per impugnare una padella e far volteggiare una crépe?

ps- non amo i cuochi di successo, i miei preferiti si chiamano Carlo, Marcello, Adriano(anche se spurio) e non se la tirano, loro...
