gennarino.org

Ciao a tutti

Sono un neofita che si avvicina al mondo del pane fatto in casa.
Devo ammettere che sono partito con lo stile canonico seguendo alla lettera le istruzioni riportate anche in questo forum.
Mi sono accorto però che lavonado secondo le regole avrei dovuto comprare continuamente il lievito e la cosa non mi piaceva più di tanto.
Quindi ho deciso di utilizzare la procedura della "biga" per fare del pane.
Quello di cui avrei bisogno è la scadenza della Biga preparata per il pane.
Cioè cosa succede se preparo molta biga , e metà di questa la metto in frigo e la uso , che ne so , tre giorni dopo? Ci lascio le penne oppure riuscirò ancora a sopravvivere dopo averne mangiato un pezzo?
Ve lo chiedo perchè recentemente sto provando a cucinare senza lievito , utilizzando solo la biga che metto da parte per preparare ulteriore biga per poi fare il pane.

Ciao e grazie in anticipo per l'aiuto .

Simone

Ciao Simone, e benvenuto!
Non capisco bene se per biga intendi l'impasto di acqua, farina e lievito che lasci poi a maturare prima di aggiungere farina ecc per l'impasto finale, oppure la pasta di riporto di una panificazione precedente, oppure il lievito naturale. Comunque se ho ben capito il senso del tuo messaggio, e se sei gia' pratico di panificazione, direi che sei "pronto" per il lievito naturale , e potresti cominciare a dare un'occhiata .
Ad ogni modo, le penne sta tranquillo che non ce le lasci, solo che man mano che sta li' la biga ti si inacidisce, e la dovrai rinfrescare.
ciao!

Benvenuto

Grazie sia per l'aiuto che per il benvenuto.

Per rispondere all domande poste direi che ho seguito una strana via di mezzo rispetto a quelle che mi hai elencato. ( p.s. il link che mi hai dato è veramente utile .)
Ovvero ho preso lievito , farina ed acqua.Ho impastato il tutto ,e prima di mettere il composto in forno ne ho tolto un pezzetto che ho lasciato in frigo.
Il giorno dopo avevo finito il lievito , così , leggendo qua e la, ho scoperto l'esistenza della Biga ...
Ho quindi deciso di tirare fuori dal frigo la parte di "impasto del giorno prima " ho aggiunto farina e acqua in quantità e ho messo tutto in un ambinete caldo ( ho pensato al forno risalcado a 40 gradi che poi ho spento e chiuso con all'interno l'impasto sopracitato.)
Il giorno dopo mi sono ritrovato qualcosa molto lievitato ma anche molto sfatto che ho cominciato a chiamare Biga.
Ho preso questa Biga , l'ho divisa a metà una parte l'ho messa in frigo e l'altra , attraverso calcoli matematici strani che avevo fatto leggendo altre ricette e facendo le debite proporzioni , l'ho usata aggiungendoci un equivalente quantità di farina ( se non mi sbaglio la biga divisa a metà pesava 250 grammi a cui ho aggiunto altri 250 grammi di farina e 180 grammi d'acqua) . Ho aspettato un oretta , è lievitata , l'ho messa in forno ed è uscito qualcosa di commestibile , neanche malvagio che oserei definire pane.
Da quel giorno ne sono passati altri 3 e mi chiedevo se l'altra mezza biga che tenevo in frigo la potevo usare per fare lo stesso pastrocchio. Dal momento che oggi mi hai detto che non ci avrei lasciato le penne ( ed è vero perchè sono qui che vi rispondo sano e salvo ), ho riutilizzato le stesse modalità sopra descritte , usando trall'altro una farina diversa , ed è uscito anche oggi qualcosa di commestibile che oserei definire pane ,anche questo non era malvagio ma il sapore era un acido . Effettivamente la mezza biga appena tolta dal frigo aveva un odore molto acetoso. L'avevo conservata dentro al domopack..
Penso di aver finito la mia confessione. A no , devo aggiungere che a questo punto ho un pezzettino di biga avanzata che stò conservando in frigo sempre dentro il domopack.

Quanto devo pregare per espiare le mie colpe?

Ciao Simone e benvenuto.

Volevo solo aggiungere che, forse, sarebbe meglio non utilizzare il domopack per la conservazione del lievito ma un contenitore in vetro...