E' per questo motivo, che ho voluto metterlo qui sul forum e prepararlo anche per la cena con i colleghi di mio marito.
Anticamente, veniva considerato un piatto ricco, da preparare soltanto nelle occasioni speciali. Si parla di prima della guerra in un paese, che ora è diventato molto ricco, ma un tempo era abitato da contadini, il cui pasto unico, spesso consisteva in zuppe di verdure dell'orto e pane preparato in casa. I tempi cambiano ed oggi sarebbe considerato un lusso
.Era durante i matrimoni, oppure nella festa patronale il 10 agosto S. Lorenzo, che le donne di famiglia, riunite insieme ne preparavano grandi quantità.
Si preparano delle crespelle, fatte con farina, uova ed acqua. Spesso nei tempi di magra, non veniva usate neanche le uova.
Una volta cotte rapidamente in un padellino leggermente unto, venivano riempite di ragù di carne con sopra una bella spolverata di pecorino romano, arrotolate, di nuovo cosparse di sugo e pecorino e messe a gratinare in forno.
Fino ad una decina di anni fa, anche il ristorante storico di Formello, li includeva nel menù classico dei matrimoni. Oggi si sta perdendo invece il ricordo di questa ricetta, che io ho imparato da mia suocera anni fa, ma di cui ho raccolto la storia e le varianti tra le anziane del paese.
Per una quindicina di crespelle occorrono: gr.120 farina, n. 2 uova intere
400 ml di acqua, sale. Oggi vengono aggiunti al ripieno anche dadidini di mozzarella. Per la cena ho mescolato il pecorino romano con del parmigiano, chi non è abituato poteva trovare il sapore del pecorino troppo forte.
La versione povera: I Cappellacci, invece è semplicemente preparata con delle crespelle spolverate sia dentro, che dopo averle arrotolate, con abbondante pecorino romano ma non rimesse in forno.
Statistiche: Inviato da kamomilla — 10/10/2005, 17:35
]]>