Questa ricetta è una forma di archeologia vivente nel mondo della cucina.
Il principio, di cui non abbiamo altri esempi oggi, sta nell'unire ai ceci le "tagliatelline" fritte nell'olio per completarne la cottura.
Con ogni probabilità sono le stesse che Orazio nelle sue satire descrive con tanto entusiasmo, a proposito della minestra di ceci, cipolla e lagano che lo aspetta a casa.
E' anche probabile che le sfoglie di pasta, fatte con farina e acqua, in origine, si arrostissero più rusticamente su pietre roventi, su grandi dischi di coccio e poi si tagliassero per unirle alle zuppe.
In seguito, si è trovato più piacevole tagliarle subito a strisce e friggerle, prima di buttarle nella minestra.
Curioso il fatto che al nome laganelle si sia sovrapposto, nel Medio Evo, quello che è riportato dalla ricetta: trii, dall'arabo itryìa (ricordate la pasta chiamata itrija prodotta a Trabia a partire dal 1154, vicino Palermo cdi cui si è parlato ? ), vuol dire pasta secca, col buco: ma sempre di laganelle si tratta e del resto questo nome greco-latino è rimasto in tanti piatti.
E ora la ricetta:
Mettere a bagno i ceci per almeno 12 ore con un po' di sale (altra pratica che non si trova in altre ricette simili). Scolateli, lavateli accuratamente, metteteli a cuocere in una pentola possibilmente di coccio con acqua abbondante e una foglia di alloro.
A metà strada, rimetteteli a cuocere con altra acqua bollente che avrete tenuta pronta e con tutti gli odori: cipolla, aglio, sedano e prezzemolo tritati, pomodori - quelli piccoli e maturi - tagliati a filetti e privati dai semi.
Continuare la cottura avendo cura di aggiungere ancora qualche mestolo di acqua bollente, perchè i ceci non siano mai ammassati. Intanto, scaldate olio abbondante (d'oliva) e friggere le laganelle tagliate a pezzi piuttosto corti. Quando i ceci sono pronti, unite questa pasta con l'olio in cui è stata fritta, date qualche rigirata perchè tutto leghi e servite.
Variante: molti usano friggere solo una metà della pasta, l'altra metà lessarla come di consueto e poi unirla tutta in pentola.
Spero di non aver annoiato.Statistiche: Inviato da robychi — 13/11/2008, 21:17
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