Si prende una testa d’aglio per ogni commensale:

Un etto d’acciughe per ogni commensale (qui Marina nel delicato e puzzoso compito della diliscatura)

Ecco le acciughe dopo la sciacquata dal sale.

Si copre l’aglio d’acqua e si fa sobbollire fino che l’acqua è consumata.

A questo punto è cotto e si schiaccia ben bene con la forchetta

Si aggiungono le acciughe e l’olio (o il burro o una miscela dei due secondo come si vuole utilizzare la bagna)

Far cuocere il tutto finché le acciughe sono sciolte e la bagnacauda è pronta.

Si preparano tutte le verdure possibili mangiabili a crudo (al momento mancano ancora cardi e topinambur, ma pazienza)
La fase del lavaggio:

Si tagliano tutte le verdure a listarelle:

Se non si utilizzano subito conviene tuffarle in acqua e limone, restano chiare e croccanti.
E finalmente si mangia:
La bagnacauda va messa nel fojot che è un fornelletto in terracotta con sotto un lumino che mantiene la temperatura.
Si pucciano le verdure e si tira indietro la lingua per non ustionarla quando si porta in bocca.

Il giorno dopo si evitano contatti troppo ravvicinati con persone amiche e si incrementano quelli con i rompi…..!Statistiche: Inviato da niknik — 14/01/2008, 13:26
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