Diciamo che inquadrare il "mondo aceto balsamico" è un discorso un po complesso perchè ci sarebbero davvero una marea di cose da dire ( molte più di quante si è portati a pensare ), però cercherò di riassumere il tutto in poche righe....
Cominciamo col dire che, tecnicamente, quello che puoi acquistare al supermercato è effettivamente aceto balsamico : la prima distinzione è tra aceto balsamico di modena igp e aceto balsamico tradizionale di modena dop .
Sono entrami aceto balsamico ma si differenziano per materie prime, fasi di produzione e invecchiamento, oltre ad essere regolamentati da due disciplinari di produzione molto differenti; in pratica li potremmo definire, senza entrare nel merito di quale è meglio e quale è peggio, come fratelli figli di madre diversa 
Sostanzialmente il primo è il prodotto derivato da una filiera produttiva di tipo industriale ( da questo ne conseguono i volumi di produzione enormemente superiori ed il prezzo di acquisto molto più contenuto ), il secondo è derivato da una filiera produttiva di tipo artigianale, con procedimenti e fasi di lavorazione che si sono mantenute inalterate rispetto ai secoli passati .
Sommariamente possiamo distinguerli per l'invecchiamento minimo imposto secondo i vari disciplinari ( 60 giorni "dall'assemblaggio" delle materie prime per l'igp, minimo 12 anni per il dop e minimo 25 anni per il dop extravecchio ) e per le materie prime ( mosti d'uva cotti e fermentati, aceto di vino invecchiato e aceto ottenuto per acetificazione di solo vino per l'igp, solo mosto cotto acetificato per il dop ) .
Oltre a questo esistono poi in commercio diversi prodotti, più o meno conosciuti (vedi i nostri condimenti nei differenti invecchiamenti), che pur essendo prodotti con le stesse materie prime e con il medesimo procedimento che utilizziamo per i nostri tradizionali, non rientrano in nessuna delle due categorie...
Spero di aver dato qualche informazione interessante 
Statistiche: Inviato da mastroacetaio — 09/11/2012, 15:31
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