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Una narrazione ampia e solenne, la “grande” storia dove i modesti protagonisti partecipano attivamente all’idealizzazione della società preindustriale senza dimenticare le tradizioni popolari. Sono elementi, insieme alla pietas cristiana, che accostano l’autore al Manzoni e i molti tratti in comune tra la Lucia manzonianai e la Dosolina del Bacchelli. La fanciulla “di terra” sposa il “molinaro” Lazzaro e fraternizza subito con il fiume sul quale dovrà vivere.
“Schiavetto mise in tavola,e fu fatto grande onore, da quei terrieri, al luccio in salsa com aglio, e al caviale e alla bottarga di Malvasone; e alla “pinza alla molinara” , sfogliata di pane all’olio e senza lievito, cotta nella cenere ardente; e in fin di tavola a una persicata prelibata. Poi padron Lazzaro mostrò come si regolasse la forza dell’acqua all’ulà, calando col mulinello fra essa e la catena acquarola la paratoia dello scalettino.” ‡
Statistiche: Inviato da tavernadei7peccati — 08/10/2007, 20:09
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e tagliata:
lo so che le foto non sono buone, ma faccio del mio meglio, sorry!
Comunque l'esperimento per me è riuscito, sono formine bene asciutte, con l'interno umido e morbido e una crosticina di zucchero.
Uguali alle cotognate.
Mi è stato un po' difficile rivoltarle, forse perchè non avevo le forme di terracotta, mi sono dovuta aiutare con la lama di un coltello e la forma si è un po' sciupata.
Dove avevo mosso col coltello, la crosta è diventata più spessa.
La prossima volta fodero di pellicola, che poi elimino al momento di rivoltare, che ne dite?
Il saporè è delicatissimo, non troppo dolce e col profumo della pesca.
Con il clima caldo e asciutto e un bel sole, ci sono voluti 10 giorni.
Grazie a tutti voi, che mi avete fatto compagnia nell'esperimento e mi avete consigliata...
Statistiche: Inviato da tavernadei7peccati — 10/09/2007, 19:58
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Statistiche: Inviato da Dony — 04/09/2007, 18:46
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